Smaltimento DPI usati: qual è la situazione?
Dopo il periodo di lockdown imposto dalla diffusione del Coronavirus, ci troviamo adesso a dover affrontare un’emergenza nell’emergenza.
Quella dell’inquinamento dovuto a mascherine e guanti monouso irresponsabilmente abbandonati e gettati per strada dopo l’uso.
Le mascherine sono ancora obbligatorie: in base al DPCM del 26 aprile negli spazi confinati o all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza di un metro si deve usare la mascherina.
Dopo l’uso i dispositivi di protezione individuali diventano rifiuti che spesso non vengono smaltiti correttamente ma abbandonati per strade e nei parchi.
Quante mascherine monouso si producono in Italia?
L’allarme è stato lanciato alcune settimane fa da Legambiente, a cui si è unito WWF e Ispra.
Secondo i dati dell’Ispra a fine anno dovremo fare i conti con una quantità di rifiuti derivanti da mascherine e guanti monouso che va da 150mila a 450mila tonnellate.
La dispersione nell’ambiente di questi rifiuti è la priorità da combattere e gestire.
Questo non succede solo in Italia: da Hong Kong alla Francia, tutte le associazioni ambientaliste stanno facendo ricerche e mettendo in atto iniziative per contenere la dispersione nell’ambiente dei dpi monouso. La Cina produce 200 milioni di mascherine al giorno, gli USA 3,5 miliardi.
L’Italia ne produce attualmente 130 milioni al mese. Come spiega il WWF, se anche solo l’1% non venisse smaltito correttamente, significherebbe disperdere nell’ambiente oltra 40mila chilogrammi di plastica al mese.
Dove finiscono guanti e mascherine?
Durante l’emergenza i rifiuti, soprattutto quelli urbani, sono notevolmente diminuiti. La capacità degli impianti di smaltimento non è quindi a rischio, a rischio è la quantità di rifiuti, in questo caso dpi che possono anche essere infetti, che agli impianti non ci arriva nemmeno perché abbandonati nell’ambiente.
Ma se l’abbandono nell’ambiente di mascherine e guanti è visibile a occhio nudo nelle strade, nei parchi e nelle spiagge, l’effetto sugli ecosistemi marini non è altrettanto trasparente, ma è lo stesso devastante. Dalle fogne e dalle spiagge guanti e mascherine finiscono in mare, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare, incluso l’inquinamento della catena alimentare che arriva fino a noi.
I dpi monouso non sono un prodotto riciclabile. Le mascherine hanno una scadenza e vanno cambiate spesso.
La maggior parte di guanti e mascherine è fatta di poliestere o polipropilene, plastiche che non si degradano facilmente o rapidamente nell’ambiente.
Quindi, all’attenzione che va prestata alla raccolta e allo smaltimento di dispositivi che possono avere una carica batterica, va aggiunta la responsabilità di gettarli negli appositi contenitori per il pericolo ambientale che rappresentano. È necessario uno smaltimento corretto perché le nostre misure di protezione e contenimento del virus abbiano un basso impatto ecologico.
Mascherine e guanti monouso: dove gettarle?
Secondo le direttive del governo, spiegate nel rapporto dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) sullo smaltimento dpi usati, mascherine e guanti monouso devono essere gettati nell’indifferenziata dentro un sacchetto chiuso quando si tratta di quelle utilizzate da persone sane in casa o in ambienti pubblici come un bar o un supermercato.
Se invece le mascherine sono utilizzate da persone con tampone positivo devono essere ermeticamente chiusi dentro almeno due sacchetti e poi gettati nell’indifferenziata.
Sui loghi di lavoro la situazione è diversa: I DPI utilizzati sul posto di lavoro vanno gestiti come rifiuti speciali pericolosi a rischio infettivo, con il cer 180103*. Devono essere quindi raccolti in appositi contenitori e smaltiti secondo un protocollo di sicurezza.
Come ridurre l’inquinamento da mascherine e guanti?
Dobbiamo prenderci cura di noi stessi, degli altri e anche dell’ambiente: finchè i comuni non saranno attrezzati per la raccolta dei DPI usati, dobbiamo attrezzarci da casa cercando la soluzione migliore e più sicura per tutti.
Usare, quando possibile, mascherine riutilizzabili. In tutte quelle situazioni dove la sicurezza prevede dpi monouso, allora assicurarsi che sia disponibile un raccoglitore di dpi adeguato e, se non c’è, farne richiesta.
Assoplast fornisce contenitori appositi per la raccolta dei DPI usati, e provvede al ritiro e allo smaltimento.
Per informazioni e preventivi sulla gestione dei rifiuti contaminati come i DPI utilizzati in azienda non esitate a contattarci o inviare una mail all’indirizzo commerciale.servizi@assoplastsrl.it